History's Strongest Disciple Kenichi GDR
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 Terminologia tecniche di combattimento

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Celiene
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MessaggioTitolo: Terminologia tecniche di combattimento   Terminologia tecniche di combattimento I_icon_minitimeLun Mag 22, 2017 2:33 am

Terminologia tecniche di combattimento


Do (Ira)
Un esperto di arti marziali Do fa affidamento sulla rabbia per oltrepassare i propri limiti. Secondo il manga Apachai, Sakaki e Miu[1] sono tutti combattenti di questo tipo. Gli esperti di arti marziali Do sono più inclini a cadere e seguire la via dell'Asura in quanto combattono utilizzando la propria rabbia controllandosi a fatica. Comunque sia Apachai, Sakaki e Miu essendo gentili di natura riescono ancora a seguire la via del Katsujin-ken. Il ki di questi lottatori esplode dall'interno del corpo con violenza e riescono a percepire le mosse degli avversari eccitando il proprio spirito.

Sei (Silenzio)
Un esperto di arti marziali Sei nasconde il proprio desiderio di combattere per poi rilasciarlo in modo istantaneo. Secondo il manga questi combattenti nei loro scontri non utilizzano la forza e la rabbia, bensì l'abilità e la forza di volontà. Questa caratteristica è propria di Shigure, Kensei, Akisame, Hayato e Kenichi. Un esperto Sei deve inoltre fare affidamento sulla calma interiore e lucidità di mente. Il ki di questi combattenti converge verso l'interno del corpo dall'esterno e riescono a percepire le azioni dell'avversario calmando il proprio animo.

La via dell'Asura
È il principio di chi combatte utilizzando tutta la propria forza per eliminare l'avversario perseguendo le arti marziali a scopo omicida, ad esempio Isshinsai Ogata, che vi è finito uccidendo una persona durante un combattimento. Miu, durante lo scontro con Shou Kanou, ha rischiato di cadere sulla via dell'Asura[2] vedendo i propri amici feriti e cercando di eliminare il proprio avversario, ma è stata fermata da Kenichi [3]. Una volta finiti sulla Via dell'Asura, non si può tornare indietro.

Via del Demonio
Il Gendou (appunto la Via del Demonio) è il livello estremo della Via dell'Asura. Arrivato a questo stato, estremamente raro, il lottatore perde ogni freno arrivando vicino alla pazzia a causa della sua sete di sangue sempre più incontenibile. A questo livello si trova la capacità di esprimere il massimo intento omicida, ma seppur il lottatore abbia una grandissima forza diventa una bestia assassina la cui unica aspirazione è la distruzione. L'unico lottatore finora entrato nel Gendou è Silcardo Jenazard, che è arrivato a cercare di uccidere il proprio discepolo per capriccio e a fare stragi su stragi di giovani combattenti per appagare la propria sete di morte, al punto che Mikumo è stata costretta a metterlo contro Akira Hongou per farlo uccidere.

Satsujin-ken
Letteralmente il "pugno che uccide". Il principio di chi crede che le arti marziali siano state create unicamente con lo scopo di uccidere e distruggere. Yami ha fatto suo questo concetto e cerca di dimostrare la superiorità di questa forma di combattimento sconfiggendo il Ryozanpaku che rappresenta il Katsujin-ken.

Katsujin-ken
Letteralmente il "pugno che salva". Il principio di chi crede che le arti marziali siano state create per difendere ed aiutare le altre persone. Anche senza le risorse di uomini e mezzi che ha lo Yami, i maestri del Ryozanpaku portano avanti questo principio.

Ki no Hatsudou
Il Ki no Hatsudou (evocatore di ki) è la capacità di evocare il ki per usarlo negli attacchi. Distingue i combattenti dotati di una certa preparazione e gli allievi di livello inferiore.

Ki no Kaihou
Il Ki no Kaihou (rilascio di Ki) è la capacità di rilasciare il ki, farlo scorrere negli appositi canali del corpo intrecciandolo continuativamente e usarlo per potenziare gli attacchi. In questa fase si apre il sistema circolatorio del ki e si raggiunge una migliore percezione di esso. Inoltre si sblocca il proprio ki Sei o Dou. Contraddistingue gli allievi di un buon livello.

Ki no Shouka
Il Ki no Shouka (manipolazione di Ki) è la capacità di manipolare il ki. Ciò permette di utilizzare la propria forza vitale per potenziare le tecniche, aumentare a dismisura le capacità fisiche e sfruttare al massimo l'intento omicida, arrivando al livello di sconfiggere gli avversari solo tramite l'aura. Distingue i maestri e in base al livello di controllo di questa abilità essi possono essere più o meno potenti.

Taisabaki
I Taisabaki sono stili di arti marziali non definiti, sviluppati da particolari clan guerrieri, come Kuremisago e Furinji. Sono caratterizzati da movenze particolari, prevalenza di mosse di una certa tipologia o particolare uso di una specifica abilità fisica. Di norma per utilizzarne uno è necessario possedere caratteristiche fisiche superiori alla norma, acquisibili con l'allenamento o posseduti per talento.

Intento omicida
L'intento omicida è la sete di sangue di una persona espressa attraverso l'aura. Gli animali nascono con la capacità di emetterlo e percepirlo, ma gli esseri umani hanno dimenticato questa capacità, che può tuttavia essere riappresa con l'allenamento. L'intento omicida può essere usato per paralizzare, far fuggire o addirittura far perdere i sensi all'avversario. A seconda che un lottatore sia di tipo Sei o Dou l'intento omicida cambia: i tipi Dou sono molto più portati a emettere intento omicida, ma se non riescono a controllarlo finiscono per cadere sulla via dell'Asura; i tipi Sei invece sono meno portati ma sono più capaci di controllarlo perché lo usano in stato di maggiore lucidità. Essendo strettamente legata al Ki, la capacità di esprimere l'intento omicida aumenta con l'allenamento e la forza del lottatore: maestri del calibro del Ryozanpaku sono in grado di sconfiggere un avversario solo tramite esso.

Ougi
Ougi è il termine generico per i colpi finali dei maestri, i quali a volte li tramandano ai discepoli. Un esempio di questo tipo di mosse possono essere Kyousa di Ma Sougetsu, Fudou Sajin Baku di Sakaki o Seidou Gouitsu di Ogata Isshinsai.

Kamae
Termine usato nelle arti marziali per indicare una posa particolare, che può essere di guardia, di partenza, di difesa ecc. Ogni arte marziale ne ha diverse. In Giappone una Kamae particolare è il Seiza

Battaglia di scie
Durante uno scontro tra combattenti di pari potenza, gli avversari non sanno dove arriverà il prossimo attacco e formano delle traiettorie mentali dei possibili colpi, come durante una partita a scacchi. È più evidente in uno scontro tra combattenti Sei, ma anche i tipo Dou sono in grado di percepire i possibili attacchi. Renka e Miu possono vedere le scie perché abituate sin da bambine, mentre Kenichi ne è in grado solo attivando il Ryusuui Seikuken.

Sutemi
Si tratta di attacchi (tipici del Satsujin-ken) in cui per mettere a segno un colpo si rischia la propria vita.

Wai Kru
Danza rituale di guerra dei guerrieri di Muay Thai offerta alle divinità e all'avversario in cui si aumenta l'esaltazione dei combattenti e si studia il nemico. Solitamente se durante essa le capacità dei combattenti risultano uguali la lotta viene sospesa.
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